Alto potenziale cognitivo a scuola. Riconoscere e formare l’allievo.

Vademecum per i docenti. ZPS-APC

Giovanni Galli, psicologo, psicopedagogista DIAGNOSI, CONSULENZA, FORMAZIONE, per l’APC info@giovannigalli-ch.com

Gli adattamenti pedagogici

Il ragazzo APC ha dei bisogni educativi particolari che necessitano l’organizzazione di adattamenti pedagogici specifici, che permettano di:

  • superare i contenuti disciplinari proponendo dei progetti, o atelier complementari,
  • utilizzare totalmente le possibilità offerte dall’organizzazione del gruppo pedagogico,
  • sistematizzare la pratica di valutazione diagnostica, prima di ogni nuova sequenza di contratti pedagogici,
  • diversificare i metodi di valutazione,
  • valutare l’allievo senza aspettarsi né di più né di meglio di che ciò che è stato richiesto, durante la valutazione delle acquisizioni,
  1. adattare i contenuti di insegnamento:
    1. arricchire i contenuti (supporti variati, supporti più complessi),
    2. proporre un approfondimento (presentazione, ricerca su un soggetto magari studiato in classe),
    3. proporre delle situazioni che favoriscono l’autonomia,
    4. limitare il tempo passato sugli esercizi d’applicazione e appropriazione di algoritmi e tecniche varie,
    5. limitare gli esercizi ripetitivi, privilegiare il reinvestimento con il medesimo obiettivo, ma con contenuti più complessi (per esempio domanda di stabilire una tipologia di esercizi E eseguir un esercizio per tipo);

 

  1. adattare i metodi pedagogici:
    • sensibilizzare l’allievo al valore del suo investimento, al beneficio che può ricevere dall’attività, portarlo al riconoscimento degli sforzi forniti e al superamento di sé (riconoscere e valorizzare i progressi),
    • dare regolarmente dei lavori più complessi, affinché l’allievo sia allenato allo sforzo e obbligarlo a una vera riflessione, e un’organizzazione del pensiero alla quale non è abituato,
    • accettare che il suo ritmo non sia quello della classe (proporre un’attività in autonomia, accettare che sia più lento se perfezionista),
    • dare più materiale simultaneamente (confrontare 2-3 documenti piuttosto che darne uno solo),
    • non penalizzare l’allievo che ha bisogno di fare più cose contemporaneamente, ma redigere un contratto chiaro con lui che indichi ciò che ha diritto di fare (disegnare o manipolare oggetti…) e modificare il contratto se necessario, in funzione dei bisogni,
    • incoraggiare la creatività in ogni disciplina,
    • valorizzare i lavori personali e complementari dell’allievo, le idee innovative e la creatività, le competenze trasversali, la comunicazione, l’autonomia,
    • privilegiare particolarmente la pedagogia del progetto, per permettere all’allievo di mettere dei legami fra gli apprendimenti,
    • utilizzare le sue competenze specifiche, come leva per affrontare le proprie difficoltà,
    • assicurarsi del senso che attribuisce a ciò che fa, precisando gli obiettivi delle sequenze proposte, il loro contesto e le prospettive,
    • dare un senso all’ortografia della parola, in riferimento ad altre parole della medesima famiglia,
    • proporre dei compiti mirati e dare l’allievo un ruolo da giocarsi nel gruppo,
    • associare più possibile le attività intellettuali a delle attività espressive,
    • sollecitare regolarmente l’allievo ed assicurarsi che sia sempre centrato sull’attività, non focalizzarsi sulla forma, ma sul senso del lavoro quotidiano,
    • portarlo progressivamente ad avvicinarsi a ciò che si attende (in particolare nella preparazione degli esami),
    • utilizzare gli strumenti informatici moderni per rendere più attrattivi gli apprendimenti e le esposizioni (ipertesti, ipermappe);

 

  1. lavorare la metodologia e l’organizzazione:
    • elaborare dei contratti pedagogici personalizzati, precisi, con un calendario e gli obiettivi,
    • concepire una lista di materiale previsto per ogni materia e associarla alla griglia oraria,
    • nella scuola elementare, aiutarlo ad organizzare la cartella e a strutturare sui quaderni,
    • chiarificare le attese, riformulare le consegne con l’allievo, essere attenti al senso delle parole utilizzate,
    • insegnare delle strategie di memorizzazione che prendono appoggio sul senso, sulla logica, altrettanto questo dei mezzi enotecnici, utilizzare per esempio degli aneddoti per facilitare la memorizzazione,
    • insegnare l’allievo a formulare, a redigere delle risposte,
    • insegnare all’allievo a gerarchizzare a segmentare le domande, evidenziando l’utilità di questa suddivisione,
    • tenere conto delle specificità dell’allievo per organizzare il tempo lo spazio di lavoro,
    • non punire d’entrata un funzionamento inadatto alle esigenze scolastiche, accompagnare l’allievo verso l’adattamento a queste esigenze giustificandole,
    • favorire una autovalutazione oggettiva;

 

  1. ottimizzare la socializzazione:
    • stare nell’ascolto e nel dialogo in caso di conflitto (aiuta l’allievo a capire gli altri, le loro reazioni),
    • aiutarlo regolare le proprie mozioni rassicurandolo e relativizzando, tenendo conto dell’emozione dell’allievo, per evitare le reazioni esacerbate,
    • non esitare a differenziare le risposte che si danno,
    • canalizzare l’espressione orale, quando l’allievo ha tendenza a monopolizzare la parola o al contrario togliere l’inibizione,
    • sviluppare dei progetti di classe, attivare attività comuni secondo le indicazioni dell’apprendimento cooperativo delle intelligenze multiple.