Alto potenziale cognitivo a scuola. Riconoscere e formare l’allievo.

Vademecum per i docenti. ZPS-APC

 

Due facce, una medaglia.

Tratto da “ABC per l’APC 2,0”

Giovanni Galli

 

Globalmente, le persone APC non presentano maggiore difficoltà a gestire le emozioni rispetto la popolazione generale. Le osservazioni cliniche mettono in evidenza talune specificità di funzionamento nella gestione delle proprie emozioni.

Se, in genere,  le osservazioni ed i risultati degli studi che si occupano delle competenze emotive mettono in evidenza delle migliori competenze presso gli APC, rispetto la popolazione generale, queste vanno distinte.

Da un lato presentano maggiori segni di stress fisiologico (somatizzazioni) e reazioni emotive negative.

D’altro lato presentano competenze più sviluppate in rapporto alle emozioni altrui.

Le competenze cognitive di cui dispongono, sembrerebbero equipaggiare gli APC di strumenti efficaci, per capire le cause e le conseguenze degli stati emozionali, altrui e propri. Come spiegare allora le difficoltà che alcuni provano?

Il modello della disintegrazione positiva (Dabrowsky, 1972) cerca di rappresentare la personalità nel suo sviluppo.

Questo modello, che si applica bene per i soggetti AP, considera che la personalità si sviluppa nel corso di 5 tappe di sviluppo, tappe  influenzate dai tre fattori seguenti:

– l’ereditarietà,

– i fattori ambientali,

– i fattori motivazionali dipendenti dal soggetto.

 

I fattori ereditari considerati sono 5, raggruppati sotto un generico termine di “iperstimolabilità”.

Questi fattori corrispondono a delle reazioni estreme e costanti in risposta agli stimoli esterni.

 

Queste reazioni, geneticamente formate ed indipendenti, sono di tipo: psicomotorio, sensoriale, immaginativo, intellettuale ed emozionale. L’aumento di frequenza e l’intensità accresciuta di queste risposte sono considerate quali predittori di uno sviluppo superiore alla norma.

 

La reazione psicomotoria: considerata come un bisogno d’attività fisica e di movimento, che può pure tradursi in difficoltà a rallentare e fermare l’attività cerebrale per addormentarsi. Si riflette attraverso una energia fisica debordante, accompagnata da movimenti, gestualità, tic nervosi, logorrea …

 

La reazione sensitiva: si esprime con l’acutizzazione dei sensi, nel corso di esperienze di piacere o di dispiacere (attraverso le differenti modalità sensoriali).

 

La reazione immaginativa: caratterizzata da ampie associazioni d’immagini e di impressioni, una certa inventiva per l’utilizzazione di immagini e di metafore nel linguaggio parlato o scritto. I sogni sono vivaci e possono essere raccontati con molti dettagli. Si osserva ugualmente una predilezione per le favole, la creazione poetica, l’invenzione di amici immaginari …

 

La reazione intellettuale: ha un bisogno elevato di ricerca della comprensione e della verità, per acquisire conoscenze, analizzare e sintetizzare. Intensa attività intellettuale, curiosità, sostegno dello sforzo, avidità di letture. Competenza nel formulare le domande pertinenti e nella risoluzione dei problemi.

 

La reazione emotiva: l’esperienza delle relazioni emotive, negative o positive, sono percepite ed espresse in maniera più intensa rispetto la media. Grande intensità dei sentimenti e coscienza della vasta gamma delle emozioni. Caratterizzata dall’inibizione (timidezza) e dall’eccitazione (entusiasmo).

 

Nota: se l’intensità emotiva è considerata oggi uno dei tratti caratteristici della personalità dei soggetti AP, l’analisi diagnostica non permette di stabilire una personalità del bambino precoce.

Il pericolo quindi è di considerare solo l’aspetto cognitivo.

La questione delle emozioni è il volto nascosto dei soggetti APC, come bene illustra S. Arroyo (2018).

Così abbiamo da trattarne la sensibilità, la frustrabilità, il bisogno d’appartenenza, il bisogno di motivazione.

Senza essere un percorso obbligato, senza essere una tappa evolutiva necessaria, sensibilità, frustrabilità, solitudine, demotivazione, illustrano molto della natura delle sue esperienze.

Sono il lato emotivo delle discrepanze di sviluppo, interne ed esterne.

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Aprile 2021